Statement

Le parole hanno un ruolo centrale nella ricerca artistica di Karen Trask che è attratta dalla loro natura effimera e transitoria. Giocando con testi e forme narrative di vario genere, tratta i temi dell’assenza, della presenza, della memoria, dello spazio e del tempo.

Le sue ultime opere sono spesso forme ibride fra installazione, scultura, video, performance e libro d’artista.
Nel video in mostra, Mothertext, l’artista cerca di dare un significato alla perdita di una persona cara, e di reinventare un rapporto madre-figlia aldilà del sentimento di mancanza e di dolore vissuti durante l’infanzia.

Una presenza fisica reale è data dalle parole, parole sospese nello spazio, parole scritte sulla neve, parole che galleggiano nel latte e che col tempo si trasformano. Lo spazio vuoto, il silenzio e il candore dei materiali – il latte, la neve e la carta- sono usati come metafora per dare concretezza alla presenza di “un’assenza”.

– Press Release, 2015

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Words play a central role in Karen Trask’s artistic research, which appeal to her for their ephemeral and transitory nature. Playing with texts and narrative forms of various kinds, she deals with the themes of absence, presence, memory, space and time.

Her latest works are often hybrid forms between installation, sculpture, video, performance and artist’s books.

In the video on display, Mothertext, the artist tries to give meaning to the loss of a loved one, and to reinvent a mother-daughter relationship beyond the feeling of loss and pain experienced during childhood.

A real physical presence is given by words, words suspended in space, words written on snow, words floating in milk and that transform over time. The empty space, the silence and the candor of the materials – milk, snow and paper – are used as a metaphor to give concreteness to the presence of “an absence”.